A tavola per volersi bene: cambiare il rapporto con il cibo per una vita più serena.
Settembre è arrivato come ogni anno carico di aspettative, progetti e idee da realizzare.
Anche voi amiche avete sempre la sensazione che settembre sia il vero gennaio dell’anno, potremmo (per citare il titolo di una serie famosissima) dire che “September is the new January!” ovvero che durante questo mese si riprenda non solo la solita routine lavorativa e di gestione familiare, ma che abbia inizio una serie di nuove avventure grandi o piccole che ci permettano di dare vita a tanti progetti che magari abbiamo avuto occasione di studiare durante le vacanze estive.
Si sa che quando riusciamo a staccare il cervello dal solito tran tran e ci regaliamo la possibilità di godere appieno dei momenti a noi stesse dedicati, arrivano le migliori illuminazioni possibili, ci facciamo magari suggestionare dalla bellezza che ci circonda e da questa traiamo non solo benessere istantaneo ma una serie di stimoli che ci portiamo dentro fino a che siano pronti a sbocciare in una idea da realizzare appena tornate a casa. A me capita sempre quando sono in vacanza e anche se questa estate (per ora) ho avuto pochissimo tempo da dedicare a me stessa sono riuscita in ogni caso a riempirmi la testa e il cuore di tantissimi nuovi stimoli che ora sto piano piano stilando in un progetto vero e concreto.
Perché vi ho fatto questa premessa così lunga? Per introdurvi l’argomento di cui vi parlerò da oggi in poi come appuntamento fisso qui nella rubrica di Lets Spring Your Soul ideata da Francesca qualche mese fa e dedicata a tutte noi donne. Nel suo post introduttivo Francesca ha scritto una frase che ho amato appena letta:
Voglio raccontarvi la storia di una donna che si ama, che si accetta, che si valorizza, che si coccola e che coltiva le proprie passioni. E quella donna non sono solo io, ma siamo noi, sei tu, sì proprio tu che mi stai leggendo, perché tutte noi possiamo essere così. Con infiniti ruoli e con giornate assurde, con momenti no e le lacrime agli occhi, ma capaci di alzare sempre la testa, di guardarci allo specchio e sorriderci, di prendere sempre in mano la nostra vita e le nostre passioni e di coltivarle, di trovare il lato positivo sempre in ogni dove e di lasciar andare via letteralmente la negatività e le brutte sensazioni che ci colpiscono.
Trovo che questo sia il fulcro di un progetto tutto in rosa davvero molto importante, e il mio “compito” grazie alla possibilità che ho di scrivere anche qui nel blog di Francesca è quello di accompagnare ciascuna di noi a prendere maggiore consapevolezza del proprio rapporto con il cibo. Parliamo dunque di alimentazione da un nuovo punto di vista: alimentazione consapevole è una modalità di alimentarsi per volersi bene nel profondo, per riuscire a pacificare il nostro rapporto con il cibo che molto spesso diventa burrascoso e conflittuale. Negli ultimi anni sembra che tutto il mondo giri solo ed esclusivamente intorno al food, ma ancora oggi c’è pochissima informazione su cosa voglia dire alimentarsi in modo consapevole per stare bene, sembra che l’obiettivo primario sia sempre e solo avere il piatto pieno, ma non è così.
Nel meraviglioso universo femminile moltissime donne soffrono o hanno sofferto in giovane età di disturbi alimentari legati spesso ad una percezione non corretta del proprio fisico, per rispondere a canoni estetici precisi e molto rigidi ci si impone delle diete drastiche “fai da te” che sono deleterie per il benessere psico fisico di chi le affronta, ci si priva di alcuni alimenti volontariamente per timore che questi siano la causa di un minimo aumento di peso, o al contrario si utilizza il cibo come forma di compensazione per problemi che sembrano irrisolvibili.
Leggi anche -> Body Shaming: cos’è e come affrontarlo.
Il cibo è troppo spesso demonizzato e riuscire a creare un rapporto sano e sereno con la nostra primaria fonte di sostentamento non è davvero un percorso semplice, ma di certo è possibile fermarsi un attimo e cercare di analizzare come viviamo quotidianamente la nostra alimentazione, pensare a come correggere il tiro laddove capiamo di avere carenze e come poter fare a meno di usare il cibo come “coccola” in quei momenti in cui abbiamo bisogno di conforto e lo troviamo affondando il cucchiaio nel vaso gigante di crema al cioccolato e nocciola.
Il mio obiettivo è quello di porre l’attenzione sul cibo come fonte di nutrimento, come percorso educativo da intraprendere insieme ai nostri figli che imparano molto più dai nostri esempi pratici (anche quando a noi sembra di non trasmettere nulla, i nostri bimbi ci osservano e imparano da cosa stiamo facendo e come lo stiamo facendo tanto da lasciarci stupiti quando li vediamo replicare i nostri gesti e pensiamo di non averglielo mai direttamente insegnato), che dalle parole che diciamo loro, così che possano imparare sin da piccoli a creare un rapporto sano con il cibo che viene loro proposto ogni giorno.
Da qualche anno a questa parte ho capito profondamente che era inutile salire sulla bilancia ogni mattina per controllare il peso, o andare in palestra ogni giorno con il solo obiettivo di vedere scendere i kg sulla bilancia: ho capito che per stare davvero bene ed essere serena non dovevo guardare gli altri commensali mangiare con gioia un piatto di pasta mentre io mi preparavo una semplice insalata scondita nell’erronea convinzione che i grassi facessero male; ho mano a mano sviluppato una nuova consapevolezza a tavola che mi ha aiutata uscire da un loop malsano in cui dopo ogni pasto mi sentivo un po’ in colpa per aver mangiato un pezzo di pane in più o un biscotto in più a colazione. Ora dopo anni turbolenti a tavola ( leggi anche-> “Il mio percorso alimentare: dalla prima infanzia ai disturbi alimentari” ), ho capito che quello che scelgo di portare consapevolmente sulla mia tavola è ciò di cui ho bisogno per stare bene, e di conseguenza per quello che riguarda me ho scelto una tipologia di alimentazione funzionale al mio benessere, che non è detto possa andare bene per tutti visto che siamo essere umani estremamente diversi uno dall’altro.
Ciò che però tutti abbiamo in comune, o che sarebbe auspicabile ci accomunasse è trovare un nuovo rapporto con il nostro modo di alimentarci che ci faccia vivere serenamente, e per raggiungere questo obiettivo vi invito a soffermarvi sui sette punti chiave che la Mindful Eating suggerisce:
- Consapevolezza: la consapevolezza è un fondamento della Mindfulness. Un tipo di attenzione calma e focalizzata che ci consente di sintonizzarci attraverso i sensi con il cibo che assaporiamo e con le sensazioni di fame e sazietà, le emozioni e pensieri legati all’alimentazione;
- Osservare: quando ci osserviamo attentamente e in modo consapevole notiamo come spettatori imparziali le sensazioni che provengono dal nostro corpo, le emozioni e i pensieri, iniziamo a comprendere come questi aspetti possono portarci a mangiare in modo inconsapevole;
- Essere nel momento presente: fare in modo che la nostra mente si sieda accanto a noi a tavola ci aiuta a disattivare il pilota automatico delle nostre abitudini alimentari e a vivere il presente come un’opportunità: ogni morso del cibo è un’esperienza nuova;
- Essere consapevole del contesto: prestare attenzione al contesto in cui viviamo ci permette di notare come molte cose che ci circondano rappresentano dei trigger per mangiare in modo non consapevole;
- Non giudizio: allenandoci a pensare in modo non giudicante, neutrale o compassionevole, possiamo imparare a essere comprensivi sulla difficoltà di mangiare in modo consapevole. Quando smettiamo di giudicarci, permettiamo a noi stessi di essere più presenti e attenti alla nostra alimentazione;
- Lasciare andare: quando lasciamo andare permettiamo alla situazione di essere quello che è senza desiderare qualcosa di meglio. Per esempio, lasciare andare le forti emozioni legate all’alimentazione consente di gestirle in modo efficace e di non mangiare in modo eccessivo e inconsapevole per scappare da emozioni difficili;
- Accettazione: attraverso essa accettiamo le cose così come sono senza cercare di cambiarle: è il primo passo per gestire e risolvere un problema, da lì si procede.
Di Alimentazione Consapevole ho avuto occasione di parlare per tutto il corso dei mesi precedenti nel mio blog grazie al supporto di una cara amica Biologa e Consulente Alimentare Olistica che mi ha aperto davvero un mondo meraviglioso proprio su questo argomento e mi ha aiutata a essere pienamente presente nel “qui e ora” ogni volta che arrivava il momento di sedermi a tavola o uscire a cena.
Nel corso dei prossimi mesi durante questo bellissimo appuntamento avremo modo di preparare insieme un sacco di ricette che possano aiutare ciascuna di noi a ritrovare “il proprio tempo” a stretto contatto con il cibo.
Se volete sapere cos’è Let Spring Your Soul vi invito a leggere il post dove vi spieghiamo il progetto CLICCA QUI
–>Il prossimo appuntamento, ogni mercoledì alle ore 12.00.
foto tratte da pinterest
Healty Food
Blogger dal 2005, pasticcera professionista dal 2011 e mamma (quasi) a tempo pieno dal 2016! Creo contenuti digital e mi occupo di sviluppare ricette vegetariane e vegane per tutta la famiglia, e condividere consigli e tips per vivere green e sostenibile.
Enjoy the Green side of Life!
ciao Francy, anche io voglio far parte di Lets Spring Your Soul !!!!!!!!!!!!!!!