Body Shaming: che cos’è e come affrontarlo
Body Shaming: insultare o etichettare negativamente una persona in base a come appare.
Chi di voi non ha mai fatto o ricevuto critiche, frecciatine, anche in modo velato, sul vostro aspetto fisico o quello di altri? Purtroppo capita troppo spesso. E sono certa che noi stesse per prime lo abbiamo fatto sugli altri, ma poi cresce e si capisce anche sulla propria pelle quanto fa male… mentre c’è chi non lo ha capito, c’è chi ancora si sente in diritto di dire, ma soprattutto di giudicare il prossimo senza il minimo rispetto.
Oggi, finalmente, mi sono accorta questo tema, che è sempre esistito, e al quale abbiamo dato il nome di body shaming, sta finalmente emergendo e se ne sta parlando sempre di più.
Il Body Shaming non è diverso dal bullismo.
Purtroppo in età troppo giovane ho iniziato a subire questo tipo di bullismo. Ne ho sofferto molto, mi sono anche vergognata del mio corpo per tanto, troppo tempo, e non so come, invece che abbattermi, ho sempre più creato intorno al mio cuore una corazza.
Crescendo si matura, ma non è per tutto facile trovare quella scintilla che ti fa scattare quel qualcosa, che ti fa aprire gli occhi e vedere tutto in maniera così limpida e chiara come oggi vedo io il mio aspetto. Soprattutto ai giorni nostri in questa società fatta di apparenze, di case, cose e persone Pinterest, da copertina.
Eppure grazie a questo mondo patinato ho capito tante cose che non riesco più a tenere per me.
Gli ultimi avvenimenti “mondani” hanno portato alla ribalta questo tema dandogli un nome, e ciò ha generato in me una profonda riflessione imbattendomi su articoli e post e analizzando chi ne parla e su come ne parla. Da qui tutti i ragionamenti che ora seguiranno. (Premetto che non è facile per me tramutare in parole ciò che penso).
Tante persone di sono messe a parlare di body shaming, alcune ahimè riducendo la cosa ad un mero “tirate fuori la cellulite”, “amate il vostro corpo”, “freghiamocene”, spesso detto semplificando il tutto ad un po’ di “ciccia in più”, ma il body shaming non è rivolto a chi è grasso, ma a chiunque non risponde ai canoni fisici che la società attuale ha imposto seppur non scrivendoli da nessuna parte.
NON DOBBIAMO RIDURRE TUTTO AD UNA SEMPLICE QUESTIONE DI PESO.
Ci sarà sempre qualcuno che vi giudicherà per qualcosa, dicendovi che siete “troppo…”, ma troppo cosa?
Non sarà esponendo il proprio corpo imperfetto (ai nostri occhi) in segno di rivolta che si risolveranno le cose e si combatterà questa ottusità, maleducazione e cattiveria che porta qualcuno a fare body shaming, perché la prossima estate saremo ancora punto e a capo e per qualcuno la vergogna non rimarrà solo il tempo di qualche mese. Ancora una volta lo ribadisco, il body shaming non è riferito solo al grasso: se una persona non si sente bene nei suoi panni, deve lavorare sulla sua mente e capire che i suoi panni non hanno niente che non funziona, bensì è la mente degli altri a non funzionare.
Ed è partendo da questo punto che voglio parlarvi di come io ho involontariamente avuto una intuizione e come poi ho volontariamente e coscientemente seguito quella strada, la strada che mi ha portato davvero ad amarmi per ciò che sono, a svegliarmi la mattina col sorriso, a stare bene, ad essere serena, felice e positiva. Perché è solo questo lavoro interiore che vi porterà a vedervi stupende così come siete e a fregarvene dei “sei troppo…” detti da qualcuno. Perchè in fondo chi ha stabilito cos’è “troppo”?
Non ci potrà essere nessuna modella o nessuna influencer taglia 40 a dirvi che siete belle nella vostra 48 o più.
Non ci potrà essere nessuna modella o influencer alta 1,80 a dirvi quanto siete belle nel vostro 1,50.
Non ci potrà essere nessuna modella o influencer con quello che voi vedete imperfetto in voi (ma perfetto in lei) a convincervi di quanto la vostra apparente imperfezione sia perfetta in voi… se tanto lei è la prima a non crederci, a non accettarsi e ad inseguire costantemente un ideale che si è auto inculcata inconsapevole di quanto tutto sia stupenda già così com’è!
Una ragazza in questi giorni mi ha scritto “siamo molto più di un paio di chiappe” e quanta verità in queste parole, ma soprattutto mi ha colpito il ragionamento che è l’ha portata a questa frase, perché le “chiappe” lei le usa come sineddoche per indicare la parte per il tutto (evviva l’italiano), quindi parla di un intero corpo, ed è proprio del nostro corpo che vi dico che non dobbiamo vergognarci mai.
Internet ha dato voce a chiunque, ognuno può dire la sua ed oggi infatti io sono qui a dirvi la mia, come lo direi però ad un’amica a cui voglio bene.
Ma questa voce che internet mi ha dato, ha generato dei nuovi mostri: coloro che con assoluto arbitrio e libertà si sentono in diritto e dovere di “consigliarvi” giudicarvi dicendovi come siete “troppo…” nei vostri panni, senza conoscervi, senza sapere se soffrite, ma soprattutto senza sapere se vi importa il loro giudizio, specie di estranei spesso nascosti dietro ad un finto nome. Queste persone non vanno tenute in considerazione, vanno allontanate: questo è primo modo per preservarci.
La cattiveria e l’invidia non moriranno mai, ma ricordiamoci che non basta parlarne due giorni per cercare di cambiare le cose. E’ un processo che deve partire da dentro di noi.
Quindi ragazze, guardatevi allo specchio e amatevi
circondatevi di esempi di persone belle dentro, intelligenti, forti, di cuore, gentili, mai volgari, circondatevi di ciò che vi fa stare bene, esaltate i dettagli che più amate del vostro corpo, amate voi stesse e chi vi starà intorno vi amerà così, meravigliose, forti, sorridenti e solari.
Quello che provate dentro traspare da ogni singola cellula del vostro corpo.
Con il progetto Let Spring Your Soul io e le mie amiche vi aiuteremo a tirare fuori la bellezza che é dentro e fuori di voi. Proveremo a trasmettervi tutta questa sensazione di serenità e amore per voi. Perché é questo quello che proviamo a fare da un paio di mesi. Se anche voi la pensate come noi, usate #letSpringYourSoul sotto le vostre foto, iniziamo a riempire l’estate di energie positive, di bellezza, di amore e di gentilezza e condividete questo pensiero (anche questo post se vi fa piacere)!
A quante belle verità nelle tue parole. La bellezza non è un corpo stereotipato, ma un insieme di corpo ed anima. Mi sono sempre sentita imperfetta e sbagliata. Ma dopo che mi è rimasta la pancetta da parto mi sono rassegnata. Non sarò mai come impongono i canoni della moda. Ma posso scintillare lo stesso. Basta amarsi per ciò che si è.