Come vestirsi alla fine del lockdown: colori e allegria
Come vestirsi alla fine del lockdown? In quanto divulgatrice di vestiti carini qua e là dovrei forse parlarvi di quanto sia importante vestirsi bene, prendersi cura di noi stesse sempre, a prescindere da pandemie globali, notti insonni fusi orari e guai vari ed eventuali, che distolgono l’attenzione da problematiche quali “che tonalità di grey si addice meglio al grigio parete della mia faccia questa mattina?”.
La verità è che ci sono stati giorni, i primi a seguito del lockdown, indicativamente intorno all’10 di Marzo, in cui passavo l’aspirapolvere compulsivamente ventisette volte al giorno agghindata come Lady Gaga ai Golden Globe Awards, perché la cosa che “la cosa che curare il look faccia bene all’umore” l’avevo presa alla lettera e con una certa convinzione.
Come vestirsi alla fine del lockdown: colori e allegria
Io ci credevo davvero. Credevo in me e nel potere del cristallo di luna. Ero convinta che avrei portato avanti con diligenza ogni giorno della quarantena solenni promesse quali “mi vestirò sempre bene e farò foto in casa”.
Di seguito ecco le prove, un’inedita versione di commessa che finge di non essere sgualcita mentre attende i decreti di Conte con aria da “l’attesa del decreto è essa stessa il decreto” (possa perdonarmi Umberto Eco se ho usato il suo capolavoro della vita come cavalletto per smartphone).
Insomma io all’inizio ci andavo veramente a buttare il pattume con una camicia carina frou frou, me lo mettevo davvero lo smalto sopra al gel tutto sbeccato e sbiadito, peccato che poco dopo, inesorabile come il destino, sia iniziata per me la fase Maga Magò.
Durante il lockdown: la fase Maga Magò
Sempre peggio, sempre meno regole, negligenza e imperizia si sono impossessate di me, seguivo un metodo soltanto quando rovistavo nella cesta delle cose da stirare e afferravo vincitrice la prima maglietta che trovavo, da abbinare il più delle volte ai pantaloni del pigiama.
La fase 2: inizia la fine del lockdown
Ora, al posto della fase Maga Magò pare avrà inizio la fantomatica “fase 2” e toccherà dunque darci una regolata. No excuses.
Voi impegnate con lo smart working lo so che stavate a fare le video calls coi leggings comprati quando si chiamavano ancora fuseaux, coi piedi scalzi sotto al tavolo e una pedicure in grado di generare un flash mob di estetiste scandalizzate sotto casa.
Lo so perché l’ho fatto pure io, ma la pacchia è finita e bisogna tornare sulla retta via (ecco qui ho smesso le vesti di Maga Magò e sono diventata mia nonna).
Come vestirsi alla fine del lockdown: rimettiamoci le scarpe
Inizia la fine del lockdown e la prima idea sarebbe quella di coprire sgraziate pedicure per mezzo di deliziose scarpette. Le sceglierei anzitutto leggere, comode e tutte bianche.
Anche se il Presidente del Consiglio non lo ha specificato, la fase 2 comporterà l’abbandono dei piedi scalzi sotto al tavolo mentre si lavora e sarà necessario affrontarlo senza grossi traumi, cum grano salis, direbbe Conte.
(A proposito quanto è bello stare al pc tutto il giorno senza scarpe?)
Per la ripartenza punterei tutto su sneakers come queste, leggere e tutte bianche che il bianco fa caldo estate e vacanze. Non sarà come stare a piedi nudi, ma un po’ sì.
Comode e colorate: si riparte!
La via che illuminerà il nostro cammino dopo sessanta giorni di lockdown sarà la comodità. Non pretenderemo da noi stesse di passare dal “pigiama everyday everywhere” a tubini e tacchi a spillo e il fantastico mondo del “cosa mi metto oggi?” offre valide, simpatiche alternative altrettanto comode, ossia i pantaloni leggeri, quelli da mettere tutta l’estate. Comodi, magari non stretti così non ci si blocca nemmeno la circolazione, meglio se in cotone (non dimentichiamo di prediligere le fibre naturali in particolare quando fa caldo che altrimenti ci s’appiccica la coscia) e ancora meglio se colorati.
Colori neutri, vitaminici e brillanti oppure polverosi non importa, basta che non sia nero.
Se non ve la sentite di tornare a deambulare in regime di semi libertà variopinte come Arlecchino, potrete optare per questo azzurro tenue e delicato, così bello con una t-shirt bianca, ma anche con qualcosa di luccicoso per chi ama brillare un po’.
Mixare i colori per un effetto allegria
Come vestirsi alla fine del lockdown? Ed ecco che in tutta la mia sobrietà arrivo io a mixare arancio, rosa, senape, perle e frange.
Sì, lo so, per le amanti del basic e del total black forse l’accostamento è un po’ azzardato e storcerete il naso, ma ditemi se l’effetto allegria non è immediato. E l’allegria non è mica roba da sottovalutare.
Nelle giornate storte, quelle che iniziano col mignolo (che nel caso del piede si chiama poi minolo ma non importa) sbattuto contro l’angolo del mobile in legno di rovere e con la moka piena rovesciata sul tavolo a causa del cane che tenta di rubarmi il biscotto che sto per addentare mentre mia figlia mi strattona urlando “mammaaaa biscottoooooo“, io metto addosso qualcosa di colorato e ci abbino il rossetto. Giuro che funziona, esco di casa magari col mignolo/minolo rotto, ma meno nevrotica. Ecco, se il pantalone è azzurro fata turchina il rossetto non lo abbino, specifichiamo salvo malintesi.
E le gonne? Torniamo ad indossare le gonne!
Oltre ai pantaloni ricordiamo che esistono anche le gonne colorate, effetto svolazzo, leggere, ampie e della lunghezza giusta, quelle non lunghe fino ai talloni, in modo da non farci inciampare mentre saliamo sulla metro né capitombolare mentre scendiamo dalla macchina (dopo il minolo rotto anche un dente lasciato sull’asfalto no).
Le amanti del nero che proprio non possono abbandonarlo mai, potranno accompagnare a un capo colorato un accessorio nero, ad esempio una borsa, in questo modo avrete addosso il vostro adorato colore ma variando dal solito look total black.
L’estate addosso
Se chi decide per noi deciderà di non farci vedere il mare (tranne le fortunate che vi abitano o che vi hanno i famosi congiunti), l’estate non la si potrà comunque fermare, arriverà insieme alle zanzare e alla voglia di palme e spiagge tropicali.
E allora se non potremo andare sulla sabbia, ci ribelleremo al sistema a colpi di palme e ananas e foglie di banano che ricordano tanto le mete esotiche: so che detta così potrebbe sembrare vi voglia mandare in ufficio vestite di soli fiori e frutti come la bella giovane protagonista di “Laguna Blu”, ma in realtà le stampe tropicali hanno fatto breccia nei nostri cuori ormai anni fa ed è seguita un’invasione di fenicotteri e palme e pappagalli e scimmiette su pantaloni cuscini gonne tendaggi e presine della nonna.
Le fantasie tropicali porteranno freschezza e allegria anche in un’estate dove forse non potremo goderci in piena libertà spiagge e weekend al mare e come dicevamo prima l’allegria non è scontata.
Un bell’abitone in cotone di popeline si può portare già ad Aprile con le sneakers e nei mesi più caldi con un’infradito, la stampa si abbina bene sia al bianco che al nero. Non passerete inosservate ma il look nell’insieme sarà molto chic. Se poi ci permetteranno l’aperitivo sulla spiaggia, ecco che il long dress tropicale avrà trovato il suo habitat naturale.
I bracciali che ci ricordano di sorridere
Qualunque sarà il nostro grado di libertà, dovunque saremo a Ferragosto, ricordiamoci di vestirci di parole diventate ancora più preziose di prima. Averle al polso ogni giorno aiuta a non dimenticarle.
Questi bracciali sono arrivati poco prima che chiudessero l’Italia, il nostro negozio e tutti gli affetti e sembrano riassumere le cose che questi mesi difficili ci hanno tolto.
L’amicizia diventata inaccessibile come l’amore, la speranza molte volte prossima a perdersi, la fede messa a dura prova. Abbiamo perfino invocato la fortuna ma non è servito.
Alla riapertura del negozio mi farò un regalo, metterò al polso un bracciale coloratissimo che mi ricordi di splendere. Nonostante tutto. Nonostante la rabbia, la paura, la sfortuna, le prove, le storie non sempre a lieto fine, i torti, nonostante si sia visto il meglio di molti ma anche il peggio di altri.
Divulgare vestiti ma anche colori è il mio mestiere dopotutto. Scopri di più su @mariapaolag_boutique
Commessa e Consulente d’immagine