Donna e mamma: la vita in casa
Quanti ruoli può assumere una donna? In queste settimane forse più che mai, le donne hanno dovuto dividersi tra più fronti: lavoro, figli, mariti, casa, cucina. Spesso rinunciando a quelli che erano i loro momenti di svago: un caffè con un’amica, l’attività in palestra, l’ora di danza o il corso di fotografia. Oggi parliamo quindi di donna e mamma: la vita in casa.
“Da queste profonde ferite usciranno farfalle libere”
Donna e mamma: la vita in casa. Quando i ruoli si moltiplicano
Questa quarantena ha messo a dura prova molti di noi, per motivi differenti. Non deve diventare una gara a chi sta peggio, ma dovrebbe esserci la voglia di stringerci ancora più forte, indipendentemente dal dolore che si sta provando.
Oggi però voglio concentrarmi sulle donne che in queste settimane si sono viste ricoprire innumerevoli ruoli il tutto concentrato in uno spazio piccolo piccolo: le mura di casa.
Ci tengo a precisare che non voglio dire che sia stato faticoso solo per la donna e non per gli uomini. Per i genitori lo smart working è stato difficile, per entrambi.
Ma questo blog è dedicato alle donne ed io a loro mi rivolgo qui!
Il mondo si è fermato e noi con lui
Il mondo si è fermato e noi con lui. Spesso ci si lamentava della routine frenetica e del poco tempo, ma in qualche modo ci si era organizzati su quello. Questo non è stato un rallentare a piccoli passi, ma una frenata con inchiodata annessa, che ci ha lasciati un po’ frastornati.
Donna e mamma la vita in casa: il Pigiama Day
Stare tanto a casa può portare al “Pigiama Day“, ovvero non uscire mai dalle vesti notturne, rimanere con il pinzone tutta la giornata. Purtroppo questo attengiamento porta alla tendenza di smettere di prendersi cura di sé perché “tanto chi mi deve vedere? Dove devo andare?“
Chi ci deve vedere? Gli occhi più severi di tutti, quelli in grado di scorgere il difetto più nascosto: i nostri.
Non prendersi cura di sè incide su umore e produttività
Il non prendersi cura di sé, lasciarsi andare, incide significativamente anche sull’umore e sulla produttività delle giornate. Ci si sente inutili, ci si può sfogare sul cibo, non si fa quello che si vorrebbe fare e allora arrivano i sensi di colpa, le critiche ed i giudizi verso di noi. Ci si alza dal divano, si passa davanti allo specchio e si distoglie lo sguardo da esso scuotendo la testa in segno di disapprovazione. Si dà il via ad un circolo vizioso che alla lunga può diventare pericoloso.
Bastano piccole e semplici cose
Questo vale in quarantena, ma vale un po’ sempre. Non parlo di fare grandi cose, io ad esempio mi trucco pochissimo già per uscire (amo l’effetto del trucco, ma non amo truccarmi e non ne sono neanche troppo capace) e in casa mi sono messa ogni tanto un filo di mascara ma nulla di più. Non dico di vestirsi di tutto punto per stare in casa (stimo e ammiro chi lo fa però), ma togliere il pigiama e mettere almeno una tuta possibilmente carina e pulita, farsi una doccia, pettinarsi, fare una maschera e mettersi una crema viso sono gesti preziosi di coccole per noi stesse.
Donna e mamma: la vita in casa. Iniziamo la fase 2
Da lunedì 4 maggio è iniziata la fase 2, ovvero l’Italia piano piano cerca di ripartire.
Donne, perché non facciamo partire anche noi la nostra personale fase 2? Ripartiamo da quello che siamo e che abbiamo. Non aspettiamo di perdere quei kg di troppo, di avere i capelli perfetti, di ritornare alla quotidianità per prenderci cura di noi, per amarci.
Mettiamoci un bel vestito colorato, un filo di trucco e usciamo a fare una passeggiata.
A tal proposito ti consiglio di leggere anche questi due articoli molto interessanti: il primo ti da qualche spunto per ritornare in contatto con il tuo guardaroba
il secondo è motivazionale e ti aiuterà a ritrovare gli stimoli giusti:
Chiediamo aiuto e riprendiamoci un pò i nostri spazi
Ora si può uscire, si può andare con i più piccoli a fare una passeggiata o un giro in bici, ci possiamo far dare una mano dai nonni, ovviamente con le dovute precauzioni e il rispetto delle regole. Non neghiamo a noi e ai nostri bambini questa possibilità.
Non vergogniamoci nel chiedere aiuto, al nostro compagno, a nostra sorella, ai nostri genitori; non c’è nulla di male. Meglio dividersi il peso per arrivare alla meta, che arrivare in cima completamente distrutti.
Perdoniamoci, apprezziamoci e amiamoci
Facciamoci un regalo: perdoniamoci, apprezziamoci e amiamoci per come siamo. Sorridiamo a quella immagine che vediamo allo specchio, rispettiamo il nostro corpo per la forza che ci dà, chiediamogli scusa per tutte le volte che lo abbiamo maltrattato.
A tal proposito ti consiglio di leggere anche questo articolo: Fase 2: come ripartire?
Un regalo per te
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Psicologa e Psicoterapeuta
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