Una notte al museo
Ho avuto la meravigliosa possibilità di visitare una delle più belle mostre d’arte italiane di quest’anno. Segafredo Zanetti, infatti, ha organizzato una visita notturna alla mostra “TUTANKHAMON CARAVAGGIO VAN GOGH, La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” ospitata nella splendida cornice della Basilica Palladiana di Vicenza, una notte nella notte, un percorso guidato emozionante, fatto di luci ed ombre, vuoti immensamente pieni di sensazioni, vibrazioni, colori, sfumature, tratti decisi, delineati, ma allo stesso tempo astratti o solo abbozzati, dipinti che raccontano un stato d’animo, un percorso interiore che si esterna nella pennellata, nella mano dell’artista guidata dal cuore.
Marco Goldin, direttore della mostra, ha aperto la nostra visita con un discorso riassumendoci il senso stesso della mostra, la sua visione, la rappresentazione per ogni singola sala.
Antonio Lòpez Garcia – “Finestra di notte, Chamartin”, 1980 |
Jacopo da Ponte, “Salita al calvario”, 1552 circa |
Francis Bacon, “Frammento di una crocefissione”, 1950 |
Caravaggio, “L’estasi di San Francesco D’Assisi”, 1594 |
Fitz Hugh Lane, “Pesca Notturna”, 1850 |
Winslow Homer, “Gloucester, barche da pesca al tramonto”, 1884 |
Vincent Van Gogh, “Place Saint-Pierre al tramonto”, 1887 |
Fino ad arrivare all’ultima sala dove, come in uno spettacolo di fuochi d’artificio, si raccolgono tutti i temi della mostra, le visioni, i significati, il corpo collocato nello spazio notturno e il luogo del paesaggio che comunque ha sempre dentro la traccia dell’uomo stesso.
Edward Hopper, “Emporio”, 1927 |
Anselm Kiefer, “Markische Heide”,1974 |
Mark Rothko, “N.202 (Arancione e marrone)”, 1963 |
Andrew Wyeth, “Il riflesso della luna”, 1986 |
Paul Gauguin, “Notte di Natale”, 1902-1903 |
Unico comun denominatore di tutto è la notte come esperienza della storia dell’uomo, come solitudine abitata. La mostra si chiude con la meravigliosa opera di Van Gogh che fa da copertina all’intera mostra.
Vincent Van Gogh, “Sentiero di notte in Provenza”, 1890 |
Purtroppo non sono una specialista d’arte, pertanto non mi voglio addentrare in tecnicismi che non mi competono, spero solo di avervi trasmesso un briciolo di quell’emozione che ho provato io quella sera calpestando quel pavimento, immergendomi in quella magica atmosfera notturna. Doverosi i ringraziamenti a Segafredo Zanetti, main sponsor dell’evento, che mi ha invitato a questo evento d’arte e di conoscenza, di emozioni e di esperienza e grazie al Direttore Marketing di Segafredo, Marco Commellini per averci fatto scoprire il il mondo Segafredo Zanetti, i suoi caffè e i suoi tea.