Fidarsi dei bambini, siamo capaci?
Ho sempre cercato di rispettare i tempi del mio bambino, di assecondare le sue inclinazioni, di sostenerlo mentre faceva piccoli passi avanti, ma a volte non sono stata capace di aspettare, lo ammetto: questo è un mio grande difetto.
Quando decido che è ora di fare una cosa mi intestardisco e insisto, insisto e insisto ancora, ovviamente senza ottenere alcun risultato.
Quando i bambini fanno progressi “prima del tempo” non ci accorgiamo di nulla, anzi ci gongoliamo di quanto siano avanti, di quanto siano bravi. Poi invece se qualche progresso non arriva quando atteso o quando “previsto” subito ci si preoccupa perché potrebbe esserci qualcosa che non va.
Tendenzialmente non sono una persona ansiosa, chi mi conosce lo sa, sono sempre abbastanza tranquilla e cerco di non preoccuparmi molto, purtroppo questo potrebbe farmi passare per una persona superficiale, ma vi assicuro che non lo sono.
Semplicemente sono convinta che i nostri bimbi vadano accompagnati nel loro cammino, non rinchiusi sotto una campana di vetro
penso che vadano sostenuti, incitati e spronati per arrivare ai traguardi della vita fin da piccoli, non obbligati e stressati, penso che sia giusto che sbaglino, che caschino e si rialzino, certo sempre sotto il nostro occhio attento e vigile, ma un po’ di nascosto, pronti a correre in loro aiuto se necessario, ma capaci di rimanere al proprio posto per vedere se da soli ce la fanno, perché non c’è miglior maestro dell’esperienza, e non è “cosa buona e giusta” impedire sempre che ogni minima cosa potenzialmente pericolosa accada, proteggendoli ad ogni costo dalla più piccola avversità.
Quando sono così piccoli poi ogni raccomandazione diventa una sfida, un pretesto per fare l’esatto opposto.
Ho quindi capito da sola sulla mia pelle che i bambini non hanno il libretto delle istruzioni, che non sono tutti uguali, che ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi per raggiungere lo stesso obbiettivo.
Io per prima, lo ammetto, ho sbagliato, ho preteso quando non era il momento, ho stressato inutilmente per far si che lui facesse qualcosa in un particolare momento. L’esperienza mi ha dimostrato che sbagliavo: lui mi ha dimostrato che quando sarebbe stato pronto avrebbe fatto quel passo avanti che io pretendevo troppo presto per lui.
Ora ho capito l’importanza di saper ascoltare i propri figli, non solo con le orecchie, ma soprattutto col cuore, con l’istinto, una cosa che loro hanno dentro, molto più forte e intenso che in noi, una forza che li guida in ogni loro passo, che non ha regole, tempi e modi.
Che post Francesca! Arriva proprio nel momento giusto per me che sono in fase di spannolinamento con i twins!
Grazie
Buona giornata
Arianna
Queste e altre avventure ci attendono!
Dobbiamo avere pazienza, come sempre da quando sono nati in fondo, e vedrai che quando loro saranno pronti ce la faranno!!!
Un abbraccio e in bocca al lupo!
Grazie Francesca di sottolineare che i bambini hanno i loro tempo e obiettivi diversi tra loro.. Ogni pargolo va ascoltato con il cuore è solo così noi impareremo a guidarli nella crescita!!
Bellissimi i tuoi ultimi post, complimenti Francy!!
Baci
Rosa
Ti ringrazio Rosy, sono davvero felice del tuo commento, che tu sia passata di qui e che mi abbia lasciato la tua opinione.
Spero di ritrovarti presto!
Un abbraccio