Il brunch? Fatelo a casa

Non ho dubbi. Il Brunch, quello con la B maiuscola, si fa a casa. Sono d’accordo con voi che in giro per la città, sia Milano (dove vivo io) o qualunque altra, non ci sia che l’imbarazzo della scelta. Ma volete mettere la goduria di alzarsi con tutta calma (solitamente la domenica, però non è detto) e con gli occhi ancora strabuzzanti e sognanti, il pigiama come outfit d’eccellenza, mettersi ai fornelli e cominciare la giornata con un profumino che rievoca i maestosi buffet degli alberghi vacanzieri?

Ecco. Considerato che al risveglio sono abitualmente da sola, il mio brunch è decisamente più contenuto di un’intera tavola imbandita con uova, frutta, salsicce, brioches, formaggio e chi più ne ha più ne metta. Ma potrebbe essere un vantaggio. Perché questa ricetta (che poi ricetta propriamente non è) si adatta a più occasioni, come un pranzo light con le amiche o un antipasto sfizioso.

brunch

COSA VI SERVE

(le quantità sono “per 1”, regolatevi di conseguenza a seconda di quanti siete)

2 fette di pancarrè

4 fette di speck

2 uova di quaglia

q.b. di aceto, mirtilli

 

COME FARLO

La cosa più complicata, per i non addetti ai lavori, è fare l’uovo di quaglia in camicia. Anche se, magari vi incoraggia, a me risulta più facile rispetto alle uova “normali” di gallina.

Portate a bollore un pentolino d’acqua. Abbassate il calore, aggiungete un goccio di aceto e create un mulinello con un cucchiaio. Lasciate scivolare le uova, precedentemente e singolarmente sgusciate su un piattino, e cuocete per due minuti. Scolatele con un mestolo forato.

Nel mentre private il pancarrè della crosta e tostatelo (forno, padella, tostapane). Adagiatevi sopra le fette di speck (due per crostino, creando una specie di rosa) e ponete al centro l’uovo di quaglia.

Accompagnate con una manciata di mirtilli, giusto per mettersi la coscienza a posto!

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