Ecco perchè la positività condiziona la nostra vita
Alcuni giorni fa sono stati condivisi sui social alcuni articoli sul tema della positività: ne davano una lettura in chiave negativa, quasi come il dovere ossessivo e patologico dell’essere positivi a tutti i costi. Questo mi ha portato a riflettere su cosa è la positività, su cosa vuol dire essere positivi e sul perché in questi ultimi tempi, in effetti, se ne parla molto e con un’abbondanza di testi motivazionali e di frasi positive.
Ecco perchè la positività condiziona la nostra vita
Cos’è la positività?
Come sempre quando voglio parlare di un concetto, parto dalla sua definizione: sul sito della Treccani la positività è definita come “carattere o atteggiamento concreto e realistico, di chi si attiene alla realtà dei fatti; risultato positivo; qualità, carattere di ciò che è positivo”.
Mi ha colpito molto la parte legata all’atteggiamento concreto e realistico, perché spesso la positività viene fatta passare come qualcosa di magico, che basta pensare di essere positivi e tutto si risolve. E quindi se le cose non vanno bene è colpa nostra. In realtà credo che la positività non sia questo, non sia pensare di risolvere tutto, in fretta, senza conseguenze. O il guardare solo alle cose belle.
Faccio una considerazione su di me: sono una persona estremamente positiva che vede sempre il famoso bicchiere mezzo pieno. Questo non vuol dire non poter essere di cattivo umore, non arrabbiarsi o non accorgersi delle cose che non vanno. Mentre scrivevo, nella prima bozza avevo scritto “ che cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno “, ma mi sono resa conto che il tema centrale sta proprio lì’. La positività non può e non deve essere un obbligo o una cosa che ci si obbliga a provare. La positività credo sia un istinto innato che parte dal nostro profondo.
La positività nei momenti negativi
La positività, quindi, è quella parte profonda di noi che ci permette di affrontare anche i momenti negativi senza lasciarci sopraffare da essi.
Credo che questo concetto venga ben rappresentato da questa frase che mi piace molto: “La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!”
Ma quindi una persona pessimista rimarrà pessimista sempre?
No questo no perché ogni persona si può (e forse si deve) allenare a cercare un altro punto di vista, a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Non deve esserci una ossessione per la positività così come non deve esserci una positività imposta.
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Ma qual è l’utilità della positività?
In psicoterapia spesso parlo ai miei pazienti della profezia che si auto-avvera. La profezia che si auto-avvera è uno dei fenomeni più noti e più studiati in psicologia sociale. Il sociologo Merton ne parlò per la prima volta negli anni ‘70, ed è stata anche riprodotta sperimentalmente a dimostrazione dell’influenza che esercitano le convinzioni sulla costruzione della realtà. Insomma, le definizioni di una situazione e i comportamenti attuati, fanno parte della situazione stessa che ci sta spaventando e può portare all’epilogo famigerato. Infatti, quelle che a noi sembrano solo conseguenza sono, in realtà, le cause che permettono di far percepire noi stessi come responsabili nel momento in cui continuiamo a evocare i comportamenti dannosi che porteranno alla concretizzazione della paura.
Esempio
[dalla rivista State of mind] Facciamo un esempio concreto: se io penso di essere poco interessante per gli altri, nel momento in cui entro in una stanza piena di gente mi metterò in un angolo, senza parlare a nessuno (perché tanto chi avrà voglia di parlare con me che sono così poco interessante!!). Gli altri, vedendomi in un angolo, poco propensa a parlare, difficilmente si avvicineranno (magari per paura di disturbare). Questo farà sì che io mi convinca ancora di più di essere poco interessante… e così via sempre più chiusa nelle mie convinzioni errate.
Questo fenomeno non vale solo nel negativo, però. Anzi!
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Affrontare le cose con positività permette di agire al meglio di noi stessi
Ci da’ maggiore motivazione, fa si che anche gli altri possano approcciarsi a noi in maniera più efficace e costruttiva, mette leggerezza alle situazioni, ci dà la sensazione che le cose belle possano accadere.
E per chiudere vi lascio con un’altra frase che mi piace molto e che spiega come la positività può partire da noi per aiutarci meglio ad affrontare la vita:
“non aspettare di essere felice per sorridere, ma sorridi per essere felice”
Psicoterapeuta cognitivista