Le persone autentiche esistono?
Proprio in queste sere leggevo un articolo molto interessante sull’autenticità delle persone, sulla vita autentica. Una riflessione che dovrebbe farci guardare dentro, che dovrebbe spingerci a fermarci un’attimo per una introspezione importante, per renderci conto di quanto sinceri e coerenti siamo in primis con noi stessi e di riflesso col mondo che ci circonda.
Io ho provato a farlo e ammetto che mettersi davanti a se stessi non è mai facile perché a se stessi non si può mentire…forse! Se ci si guardasse davvero per un attimo allo specchio, consapevoli che la persona che abbiamo davanti non è nient’altro che noi stessi, saremmo davvero dei folli a mentire.
L’articolo parlava di come l’autenticità consista nell’essere padroni delle proprie azioni e assicurarsi che queste siano in linea con le proprie convinzioni e bisogni… be’ bisognerebbe anche capire quali siano le proprie convinzioni e bisogni. La cosa messa così sembra piuttosto relativa.
Sembrerebbe da alcuni studi che il nostro cervello sappia quando viviamo nella menzogna e che pertanto vivere così faccia male, ma ne siamo così sicuri?
Le persone autentiche sembrerebbe che rispondano a dei canoni, a delle caratteristiche, a delle regole che in linea di massima condivido, ma che in realtà, se declinate sul singolo individuo, risultano ancora e sempre molto soggettive.
L’idea di lasciar andare la negatività o le persone negative, non lamentarsi dei problemi, essere intrinsecamente motivati, trarre il meglio da ogni situazione e non stressarsi o preoccuparsi se a qualcuno non piacciamo sono sicuramente i punti che io condivido al 100%, caratteristiche sposo e che sento mie, soprattutto da quando ho maturato la consapevolezza che la positività porta positività, che un sorriso genera un sorriso e che la felicità infonde felicità. Ma che c’entrano con l’autenticità?
E quindi cos’è davvero questa “autenticità”? La confondiamo forse per sincerità? O forse ancora per correttezza, bontà d’animo, amore verso il prossimo e se stessi, altruismo, positività, o chissà quale altro buon proposito?
Rimango molto pensierosa a riguardo. Onestamente non ho un’ idea precisa a tal proposito ecco perché proprio ad inizio post parlavo di introspezione. Allora proviamo a fermarci un attimo, ad abbandonare le paure, a ritrovare l’ingenuità e la coerenza, la semplicità, l’amore e la fiducia verso se stessi e il prossimo, proviamo a capire davvero cosa significhi essere autentici.
Voi cosa ne pensate? Troppo profonda come riflessione per un martedì mattina qualunque?
Il post a cui faccio riferimento lo trovate a questo link
-Photo Credit Pinterest-
Io penso che l’autenticità raccolga un po’ tutto: verità, sincerità, LEALTA’, bontà e positività.
Ma purtroppo, la gente non sempre si mette in gioco e prova a capirsi e a riflettere su se stessi, è sempre più facile puntare il dito sugli altri, così ci si sente migliori.
Io credo invece che autenticità non coincida con lealtà o bontà e nemmeno con positività. Essere autentici è accettare quello che siamo davvero. E contemporaneamente essere e lasciar trasparire ciò che realmente siamo. anche quando le cose non sono così piacevoli. Spesso non paga, ma richiede coraggio.
Io penso che l’autenticità sia molto soggettiva e cambi a seconda delle persone.
Ma credo invece che sia strettamente legata al far corrispondere pensieri ad azioni e viceversa. Cosa che purtroppo, non sempre per cattiveria, ma a volte per necessità di quieto vivere, non è sempre possibile fare.
Un bacio grande Fra ?
Essere autentici, secondo me, significa non aver paura di mostrarsi per quello che si è davvero. Non parlo di “mostrarsi” agli altri ma anche (e soprattutto) mostrare a se stessi ciò che si è: essere consapevoli delle proprie potenzialità e sfruttarle per essere felici. Io devo ancora lavorare parecchio su questo punto.
ps. Mi è piaciuta molto la frase: “la positività porta positività”, credo tu abbia proprio ragione!
Baci!