Ma le emozioni cosa sono?
“Ho paura”, “sono felice”, “sono arrabbiata”, “sono gelosa”: frasi comuni che ognuna di noi ha pronunciato migliaia di volte nella propria vita. Esprimono emozioni, sensazioni, stati d’animo che ci accompagnano per tutto il corso della nostra vita: dai primissimi momenti di vita all’età adulta le emozioni non ci abbandonano mai. Solo in situazioni di grave sofferenza le emozioni sembrano scomparire: ad esempio durante le depressioni molto forti le persone descrivono un’assenza di emozioni. Paura, gioia, felicità, disgusto e rabbia: le 5 emozioni fondamentali che abbiamo imparato a conoscere ancora meglio con il film Inside Out (tra l’altro lo consiglio veramente a tutti, grandi e piccini, perché dà un’ottima lettura di quello che avviene dentro di noi) . Ma le emozioni cosa sono?
Le emozioni cosa sono?
Che cosa la provoca? Potremmo dire che un’emozione è caratterizzata da un’attivazione fisiologica accompagnata da un’elaborazione cognitiva, e da una disposizione comportamentale. Che cosa vuol dire? Si assiste a qualcosa, c’è un’attivazione del corpo (aumenta la sudorazione, il battito cardiaco accelera, c’è un incremento della pressione arteriosa), si fa un pensiero e si fa qualcosa. Questo fa sì che ognuno di noi reagisca in modo personale alle situazioni, provando anche emozioni molto diverse.
L’emozione, solitamente, crea uno stato di attivazione molto forte ma di breve durata: pensiamo alle sensazioni provate durante i primi incontri amorosi (profonda gioia, “farfalle allo stomaco”, rossore in viso ecc…). Durano un tempo limitato per poi lasciare spazio a qualcosa che ci fa provare sensazioni diverse, più profonde e meno fisiche comunemente chiamate sentimenti.
Come esprimiamo le nostre emozioni?
Anche questo aspetto è molto soggettivo: alcuni non le manifestano all’esterno, altri sono come dei libri stampati dove ogni emozione provata diventa visibile, ad esempio sul volto. Le espressioni facciali hanno avuto un ruolo importante nell’evoluzione della specie umana: ad esempio le espressioni di paura segnalano agli altri membri del gruppo un pericolo. Le emozioni sono comuni a tutti i popoli, a tutte le razze, in ogni parte del mondo: un’espressione di felicità è riconosciuta come tale in ogni parte dei continenti. Il sorriso ha lo stesso significato in ogni parte del mondo.
Alcuni esperti sostengono che già i neonati possano fare delle espressioni facciali, seppur in modo inconsapevole ed involontario per far sì che chi si prende cura di lui possa riconoscere il loro stato fisico e psicologico.
Non esistono emozioni buone o emozioni cattive
Tutte le emozioni sono necessarie all’individuo per vivere la vita appieno. Molto dipende poi dall’intensità e dalla durata delle emozioni: è questo aspetto oltre al significato che noi diamo ad esse che possono creare situazioni di sofferenza. La paura stessa è un’emozione fondamentale e vitale per l’essere umano: permette all’uomo di scappare di fronte al pericolo, consente di non esporsi in situazioni eccessive, permette ai muscoli di attivarsi in caso di fuga. Ovviamente quando la paura diventa invasiva di ogni aspetto della vita quotidiana allora diventa negativa perché non permette più di vivere la quotidianità.
Esistono differenze nel modo di provare e gestire le emozioni fra uomini e donne? Ho trovato uno studio del Dr. Gottman: secondo lui le donne e gli uomini provano le emozioni in un modo molto simile. E’ diverso il modo poi di gestirle. Il cervello femminile sarebbe codificato per l’empatia (cioè la capacità di mettersi nei panni dell’altro) mentre quello maschile per la costruzione e comprensione di sistemi. E’ per questo che il cervello femminile sarebbe più pronto a leggere le espressioni emotive o gli stati d’animo altrui. Ovviamente questo non vuol dire che un uomo non lo sappia fare, ma che richiede più allenamento.
Tutto questo per dire che non dobbiamo privarci di nessuna emozione o stato d’animo. Dobbiamo solo imparare a tenerle e viverle con equilibrio.
Leggi anche “Sappiamo riconoscere il nostro valore?“
Psicoterapeuta cognitivista