Le paure in gravidanza sono normali, ma è importante riconoscerle per affrontarle. Vediamo insieme come fare.
In questo articolo
Paure in gravidanza: riconoscerle e affrontarle
Paure in gravidanza: perché ci sono?
A livello fisiologico i nove mesi di gestazione sono un tempo preparatorio sia perché l’embrione e il feto possano maturare e crescere fino a diventare un individuo pronto ad affrontare la vita al di fuori dell’utero materno, sia perché il corpo della madre possa gradualmente prepararsi ad accogliere un corpicino che cresce e modificarsi per aiutarne la nascita.
Oltre a livello fisiologico, la donna si prepara anche psicologicamente ad accogliere una nuova vita ed a vedere la propria stravolgersi nei ritmi e nelle abitudini.
Durante i mesi della gravidanza, insieme alla pancia crescono anche le paure.
Anche se la nostra società tende a classificare la paura come una emozione negativa, non lo è affatto. Anzi, è una utilissima protezione che ha permesso all’uomo di evolversi.
La paura è un istinto naturale funzionale all’autoconservazione. Nel momento in cui la futura mamma inizia a realizzare concretamente che entro breve nascerà un bambino tende a spostare l’attenzione da sé stessa verso di lui e verso la sua protezione. È normale, quindi, che crescano le paure, persino quelle che possono sembrare ingiustificate.
Ogni gravidanza e ogni maternità sono una storia a sé, le cui caratteristiche sono condizionate da un insieme di fattori che coinvolgono la mamma e il bambino. Esperienze passate positive e negative, carattere, possibili difficoltà o complicazioni possono rendere la gravidanza più o meno piacevole e influire sulle paure della neo mamma.
Ogni donna vive una situazione personale diversa dalle altre, persino qualora lei stessa dovesse di nuovo vivere una gravidanza.
Tuttavia, alcune paure sono piuttosto comuni e nascono da una necessità fisiologica di proteggere il bambino.
Parlando con le mamme le paure più comuni che sono emerse sono relative:
Alla salute del bambino: dal timore iniziale di un’eventuale interruzione di gravidanza alla paura per eventuali malformazioni e problematiche di salute;
Al parto: il timore del dolore, di non essere all’altezza, di non saper gestire quel momento;
Alle proprie capacità genitoriali: man mano che il momento della nascita si avvicina iniziano le paure relative al non essere una brava mamma, del non riuscire ad allattare, di non saper rispondere ai bisogni del proprio cucciolo.
Paure in gravidanza: come affrontarle?
Se la paura della maternità è una condizione del tutto normale, è altrettanto vero che una errata gestione delle paure può essere pericolosa quanto il non avere paura.
Tuttavia, impedirsi di provare paura, oltre che impossibile, è del tutto controproducente perché se essa viene soffocata, si amplifica. Quindi, quando si ha paura la prima cosa da fare è accettarla cercando di interpretarla per quello che è: un ottimo sistema per proteggere sé stessi e il proprio bambino.
In genere, già l’accettazione della paura contribuisce a calmarla e a riportare lo stato di tensione nella normalità. Questo permette anche di capire che il più delle volte le paure sono momentanee e strettamente legate alla situazione che si sta vivendo, ma cambieranno presto fino a svanire del tutto.
È importante parlarne e condividerle, soprattutto con il partner, perché già tirarle fuori spesso le ridimensiona, tenerle solo nella nostra mente e nel nostro stomaco le fa diventare ancora più grandi.
Prendetevi e dedicatevi del tempo, per prendervi cura di voi, del vostro pancione.
Se siete alla fine cercate di interagire con il vostro bambino, scoprendone la posizione e ipotizzando il suo carattere e le sue abitudini. Se siete a metà magari proprio in questi giorni inizierete a sentirlo di più. Infine, se avete già altri bimbi è importante dare spazio ai bisogni di tutti, compresi i vostri: delegate, fatevi aiutare il più possibile, che sia dal papà o da qualche cartone animato 😉
Tenete un diario di questo periodo, scrivete a voi stesse, scrivete al vostro bimbo che sta per nascere.
Trovate delle canzoni che vi facciano star bene e cantatele sotto la doccia, ballate con le mani sulla vostra pancia.
Scrivete dei post-it con delle frasi motivazionali da lasciare in giro per casa e da rileggere ogni volta ne abbiate bisogno.
Prendete in mano i colori e lasciate fluire i pensieri. Qui trovate un bellissimo mandala disegnato dalla nostra grafica Enza.