Rubrica poco seria sulle serie
Scritta da una 42enne con un grosso, grossissimo problema: non aver abbastanza tempo per guardare tutte le serie che vorrebbe. Allora tocca scegliere e sperare che vada bene, perché c’è un altro problema: se ne inizia una deve finirla.
Lo so, lo so…ci si può lavorare su questo problema. Lo avete anche voi? Fatemi sentire meno sola.
Ultimamente sono stata fortunata, ne ho viste alcune davvero belle ed è proprio di una di queste che vi voglio parlare.
Si tratta di ATYPICAL, serie tv targata Netflix (questo è il mio terzo problema, o dovrei chiamarlo vizio?), creata da Robia Rashid, che aveva già prodotto “How I met your mother”.Sulla piattaforma sono disponibili le prime di due stagioni, ma è già in produzione la terza.
Leggi anche “Storie di bullismo e anime fragili”
Rubrica poco seria sulle serie
La storia è molto semplice: la vita di una famiglia media americana, mamma Elsa, papà Doug e due figli adolescenti, Sam e Casey, alle prese con amori, tradimenti, scelte scolastiche e primi istinti sessuali.
Nulla di nuovo, penserete voi, ed invece no, perché Sam, il figlio maggiore, soffre di disturbo dello spettro autistico.
Sono entrata nel loro mondo ascoltando Sam mentre parla con la sua psicologa, mentre le racconta cosa sta vivendo utilizzando i pinguini e l’Antartide, da cui è ossessionato, come metafora.
E’ una serie vera e sincera, brutale e commovente, proprio come Sam.
Divertente ed irriverente, riesce a farti conoscere il mondo dell’autismo senza falso perbenismo, anzi la sua forza sta proprio nell’essere politicamente scorretto.
Una cosa importante da sottolineare è che si tratta di un Dramedy, mixa cioè il dramma alla commedia, si piange e si ride, ma NON si ride di Sam in quanto autistico.
I personaggi sono sfaccettati, non solo i protagonisti, anche i secondari sono ben delineati, si potrebbe tranquillamente creare una serie per ogni personaggio che gravita intorno a Sam.
Perché un programma seriale funzioni tutto il cast deve funzionare, quindi una menzione speciale al direttore casting che ha fatto un lavoro incredibile: da Sam interpretato da Keir Gilstricht, alla psicologa Julia (Amy Okuda) che con le sue espressioni facciali vale la visione di tutte le puntate.
Dalla sorella minore Casey (Brigette Lundy-Paine)imprigionata dall’amore per il fratello che si sente libera quando corre, a papà Doug (michael Rapaport) che si perde, si ritrova e si riperde, proprio come succede a mamma Elsa (Jennifer Jason Leigh).
Insomma tanti personaggi che vorresti abbracciare e schiaffeggiare, consolare e scuotere.Che vorresti sostenere.A cui ti affezioni.
PERSONAGGIO #AILOVIUFOREVER
Zahid, interpretato da Nik Dodani, migliore amico e collega di Sam, regala le battute migliori, ti sconcerta e ti fa davvero ridere.
PERSONAGGIO #BENEMANONBENISSIMO
Elsa, la madre, Jennifer Jason Leigh, non mi convince soprattutto nella seconda stagione.
Look sbagliato, viso un po’ di plastica e recitazione scimmiottata in alcuni frangenti.
COSA HO IMPARATO DA QUESTA SERIE TV
ma lo sapevate che esistono delle Webcam che seguono in tempo reale la schiusa delle uova dei Pinguini?
Mettere in poche righe tutto quello che c’è in Atypical è impossibile, consiglio la visione a tutti, genitori e figli, perché è uno spaccato reale della vita di una famiglia con un disabile.
La mamma iperprotettiva, il papà che fatica a creare un legame con un figlio e che scappa, una sorella oscurata dalla presenza ingombrante del fratello. Tutti che gravitano intorno a lui cercando una propria strada, ma senza potersi staccare davvero.
Ma c’è anche il bullismo, l’amore, il sesso e il tradimento. E molto molto altro ancora.
Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità e se lo avete visto fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona visione!
Disclaimer :le opinioni sono le mie personali, Netflix non mi ha pagato, magari…ahahahahah…
Serie TV addicted