In questi giorni di emergenza si sente spesso parlare di crisi. Ad esempio “Stiamo vivendo un momento di crisi” o “ci sarà sicuramente una crisi”. Crisi, crisi, CRISI…. E spesso a questo termine viene data un’interpretazione negativa: la crisi come qualcosa di distruttivo perché portatore di conseguenze sempre preoccupanti. Ma svisceriamo insieme il suo significato, il pensiero comune e analizziamo come la crisi possa diventare un’opportunità.
Quante volte in cui ci sembra di aver fatto combaciare tutti i tasselli del puzzle e all’improvviso ci cade dalle mani e tutto si sgretola? Quello è il momento di non perdere la fiducia e di ripartire da noi stesse per rinascere.
Mi definisco un’esperta di psicologia perinatale, ma cos’è la psicologia perinatale? Vediamolo insieme.
Alcuni giorni fa sono stati condivisi sui social alcuni articoli sul tema della positività: ne davano una lettura in chiave negativa, quasi come il dovere ossessivo e patologico dell’essere positivi a tutti i costi. Questo mi ha portato a riflettere su cosa è la positività, su cosa vuol dire essere positivi e sul perché in questi ultimi tempi, in effetti, se ne parla molto e con un’abbondanza di testi motivazionali e di frasi positive.
Figlio di pancia, figlio di cuore. In entrambi in casi l’attesa del bambino è un percorso, un viaggio all’interno della propria storia e della propria persona. Durante una gravidanza si aspettano 9 mesi e si abbraccia il proprio bambino; nel caso dell’adozione i tempi sono più lunghi.
Nell’immaginario collettivo occidentale tutti i bambini dovrebbero stare tranquilli, non disturbare, stare fermi, dormire da subito tutta la notte e terminare ciò che hanno nel piatto. Una cultura basata più sull’immagine che sul sentimento, che spesso confonde i bisogni del bambino e del genitore come vizi. Tra questi vi è il bisogno di contatto mamma bambino: vizio o bisogno fisiologico? Spesso viene etichettato come possibile vizio che un bambino può prendere, mentre in realtà altro non è che un bisogno fisiologico del bambino stesso.
“Ho paura”, “sono felice”, “sono arrabbiata”, “sono gelosa”: frasi comuni che ognuna di noi ha pronunciato migliaia di volte nella propria vita. Esprimono emozioni, sensazioni, stati d’animo che ci accompagnano per tutto il corso della nostra vita: dai primissimi momenti di vita all’età adulta le emozioni non ci abbandonano mai. Solo in situazioni di grave sofferenza le emozioni sembrano scomparire: ad esempio durante le depressioni molto forti le persone descrivono un’assenza di emozioni. Paura, gioia, felicità, disgusto e rabbia: le 5 emozioni fondamentali che abbiamo imparato a conoscere ancora meglio